Qual è il Ciclo di Vita di Una Startup e Come si Definiscono le Sue Fasi?
Indice dei contenuti
Come cresce una startup? Il ciclo di vita di una startup presenta delle fasi ben definite, che portano dall’idea iniziale, al suo sviluppo, sino al lancio sul mercato e all’eventuale fase di scale-up e consolidamento in una vera e propria azienda. Il ciclo di vita di una startup è scandito anche dalle diverse modalità di finanziamento che caratterizzano ciascuna fase, alle quali corrispondono diversi diversi livelli di rischio e di possibilità di guadagno. Vediamo quali sono le fasi di vita di una startup e quali metodi di finanziamento sono più indicati per ciascuna fase.
Fasi di Una Startup
Il ciclo di vita di una startup può avere lunghezze variabili, ma al suo interno è sempre possibile distinguere delle fasi ben definite, in cui la startup si troverà in un determinato stadio nel suo processo di crescita. Una startup parte da un’idea imprenditoriale, che ha bisogno di essere validata, sviluppata, per portare alla realizzazione del prodotto o servizio e al suo lancio sul mercato, nonché alla crescita esponenziale dell’azienda fino a giungere alla exit.
Queste fasi richiedono l’impiego di diverse risorse e sono caratterizzate da numerose attività, obiettivi da raggiungere, esigenze, che richiedono finanziamenti anche ingenti la cui mancanza potrebbe portare al fallimento della startup. Le fasi della startup sono accompagnate dunque da diverse fasi di finanziamento, che possono giungere in diverse modalità.
Le fasi di vita di una startup sono le seguenti:
- Pre-Seed e Bootstrap
- Seed
- Early Stage
- Early Growth
- Growth
- Exit
In questo articolo vedremo quali sono le caratteristiche delle diverse fasi, i processi e le attività che le identificano, come queste sono importanti nel ciclo di vita della startup e quali modalità di finanziamento sono più indicate e solitamente sostentano i processi di ciascuna fase.
Fase di Pre-Seed e Bootstrap
La fase di pre-seed è la fase iniziale nel ciclo di vita di una startup, in cui l’idea di business è appena stata concepita ed è ancora in uno stadio embrionale.
In questa fase, in cui il progetto è a livello di team informale, è necessario dedicarsi allo sviluppo e al perfezionamento dell’idea e del modello di business, che devono essere validati per muoversi verso il lancio dell’attività e la costituzione della società.
Nel pre seed è fondamentale portare a termine diversi processi volti a definire se esiste una determinata clientela con un problema o bisogno specifico che la nostra idea può risolvere. Parliamo dunque della validazione dell’idea e del mercato, che devono essere svolte rapidamente cercando di ottimizzare le risorse finanziarie.
Il pre seed è infatti una fase critica per gli startupper, in quanto è caratterizzata da una scarsità di finanziamenti dovuta al fatto che pochi sono disposti ad investire in progetti ancora non strutturati e ad alto rischio di fallimento. Solitamente, solo i business angel tendono a finanziare startup che si trovano nella fase iniziale e ad alto potenziale di rendimento. Il pre seed viene anche detto fase di bootstrap o bootstrapping proprio perché spesso gli unici fondi vengono dai risparmi personali dell’imprenditore, o dai cosiddetti Family, Friends and Fools (3F) o Love Capital, parenti, amici e investitori “folli” disposti ad aiutare in un momento di necessità perché credono nella vostra idea.
I fondi a disposizione della startup in questa fase devono dunque essere concentrati nella validazione dell’idea di business, per capire se questa potrà diventare un prodotto finito per cui un segmento di clienti sia disposto a pagare denaro. Esistono diversi strumenti a disposizione dello startupper per la validazione della sua idea, come ad esempio la Javelin Board e la problem-solution canvas.
È importante che lo startupper sia oggettivo nello svolgimento delle analisi, e che utilizzi i dati raccolti per capire se sia necessario fare un pivot ed eseguire un cambio di rotta, oppure lasciar perdere il progetto se ci si rende conto che la nostra idea non ha mercato.
In questa fase spesso si avviano anche le fasi di formazione del team, e la ricerca di eventuali co-founder, che possono contribuire al finanziamento. Come abbiamo detto, nel ciclo di finanziamento in questa fase si ricorre principalmente al bootstrapping, al love capital, e talvolta al crowdfunding.
Se ti interessa conoscere meglio quali sono i diversi modi di finanziare una startup, ne abbiamo parlato in un articolo più approfondito sul nostro blog.
Hai voglia di testare e sperimentare la tua idea di startup? Entra in contatto con giovani talenti come te e sviluppa la tua idea fino a presentarla ad una giuria di giudici d’eccezione e scopri se ha la stoffa per diventare una startup di successo! Iscriviri allo Startup Weekend Bari 2022 compilando il forum sottostante!
Fase di Seed
La fase successiva al pre-seed è la cosiddetta fase di seed. In questo stadio nel ciclo di vita di una startup si entra nella fase di sviluppo dell’idea.
Una volta appurato che esiste un mercato per la nostra soluzione attraverso le operazioni di validazione dell’idea, e che dunque vi sono dei clienti disposti a spendere per aggiudicarsela, si deve lavorare alla definizione del proprio business model e raffinare l’idea per sviluppare un MVP o Minimum Viable Product.
In questa fase sarà necessario ottenere dei finanziamenti per supportare le numerose spese richieste dalla startup, in quanto difficilmente con il solo bootstrapping la startup potrà proseguire nel suo percorso di crescita. Bisognerà infatti strutturare il business model canvas, redigere un business plan e prototipizzare la startup con un MVP da lanciare sul mercato per i primi test e per acquisire i primi clienti: tutte attività che richiedono dei fondi per essere svolte.
Tipicamente, nella fase di seed i finanziamenti consistono in contributi dello stato e delle regioni (come i finanziamenti a fondo perduto per startup), ma si assiste anche all’ingresso dei primi finanziamenti in equity, come il crowdfunding e gli investimenti da parte dei business angel o di acceleratori di startup.
Per aggiudicarsi il finanziamento da parte questi investitori sarà necessario arrivare preparati, mostrando di avere un’idea già validata, un business model ripetibile e scalabile ed un team solido e competente. Normalmente in questa fase la startup necessiterà un finanziamento di circa 100-200.000 euro, fondamentale per fare l’ingresso nel mercato di riferimento.
Fase di Early Stage
Una volta terminata la fase di seed, la startup entra nella fase di early stage, in cui la startup inizia la sua maturazione.
In questo punto nel ciclo di vita di una startup sarà necessario concentrare gli sforzi e le risorse nell’aggredire il mercato ed ottenere visibilità. Il MVP deve dunque essere lanciato sul mercato, per consentire di acquisire i primi clienti, fare brand awareness e raccogliere feedback, giungendo così al product-market fit.
Generalmente in questa fase nel ciclo di vita dell’impresa, spesso definita anche come fase di “startup”, sono necessari investimenti più ingenti, a cui è ancora associata una mancanza di ricavi. Si parla di round di investimento da 300-500.000 euro, necessari a finanziare le attività di sviluppo del prodotto, di marketing, di assunzione di personale.
In questa fase si fa principalmente ricorso ai finanziamenti derivanti dai business angels, che investono nell’azienda in cambio di quote della società, e dei primi Venture Capital.
Fase di Early Growth
Nella fase di early growth la startup inizia la sua vera e propria crescita e consolidamento come azienda. Dopo aver validato l’idea ed il mercato e sviluppato un MVP, inizia l’acquisizione dei clienti, assieme ai primi guadagni.
Vi sono diverse attività che necessitano di essere ancora svolte in questa fase, che risulta critica per affermarsi sul mercato. Nello stadio di early growth bisognerebbe lavorare al business model, per porre le basi alla crescita e al processo di scale-up della startup, oltre che redigere un piano di marketing e stabilire la strategia commerciale.
In questa fase bisogna gettare le basi per la crescita all’interno della propria area geografica, acquisendo il maggior numero possibile di clienti e iniziando l’espansione.
A livello di finanziamenti, la fase di early growth necessita capitali più ingenti, ed è caratterizzata da due “round” di finanziamento, fondamentali a continuare nel percorso di crescita e a fronteggiare le spese di acquisizione dei clienti:
- Round di Serie A: è caratterizzato da finanziamenti molto sostanziosi che vanno da 1 milione di euro fino a 10-15 milioni. In Italia, tuttavia le cifre sono molto più basse. Generalmente gli investitori protagonisti di questa fase sono i Venture Capital ed i fondi di Private Equity, che investono in startup quando il rischio di fallimento è molto più basso. Questi fondi sono essenziali per entrare nel mercato, migliorare la strategia di vendita e sviluppare i canali di distribuzione.
- Round di Serie B: in questa fase gli investimenti raggiungono cifre ancora più alte di quelle del round A, in quanto la startup sarà ormai consolidata, potrà dimostrare di avere dei ricavi costanti e di avere un posto saldo sul mercato, nonché una clientela disposta ad acquistare il suo prodotto. L’obiettivo principale della startup è ora la crescita esponenziale, l’espansione dell’azienda mediante nuove assunzioni e nuovi reparti strategici, per aumentare la quota di mercato.
Fase di Growth
A questo punto la startup entra nella vera e propria fase di growth, anche detta “sustained growth” o crescita sostenuta. In questa fase il prodotto o servizio è ormai sul mercato, ed è cruciale aumentare il numero dei clienti, e dunque il fatturato in maniera esponenziale.
In questa fase si parla di round di investimento di Serie C, caratterizzati da un bassissimo rischio, ma anche da un ROI piuttosto basso. Generalmente questa fase è quella che precede immediatamente la IPO (Initial Public Offering), ed è quindi caratterizzata da un consolidamento delle attività e dei processi già iniziati. I finanziamenti in questo caso servono dunque a raggiungere il massimo valore possibile sul mercato prima della quotazione in borsa o della vendita ad altra azienda. Oltre al round di serie C potremmo quindi assistere ad ulteriori round di finanziamento (di serie D, F…), e la startup potrebbe ricercare anche altre forme di finanziamento oltre ai Venture Capital, come l’emissione di prestiti obbligazionari.
Hai un’idea che vuoi trasformare in una startup oppure vorresti provare l’esperienza di lavorare in una startup? Startup Weekend Bari 2022 è la competizione adatta a te! Iscriviti compilando il form sottostante e prova a trasformare la tua idea in una startup di successo.
Fase di Exit
La fase di exit di una startup rappresenta l’ultima fase nel ciclo di vita della startup, ma anche l’ultima fase nel ciclo di finanziamento. La startup ha ormai raggiunto la piena operatività ed è ormai in grado di autofinanziarsi grazie ai ricavi. Si prepara ora all’espansione. Esistono diversi tipi di exit strategy, che rappresenta il passaggio dallo stato di startup a quello di azienda consolidata, e l’uscita di tutti gli investitori dalla società.
Alcune delle forme di exit più diffuse sono:
- IPO: ovvero la Initial Public Offering, ovvero aprire al pubblico le quote della startup.
- Mergers & Acquisition: ovvero la startup viene acquisita o fusa ad un’altra azienda più grande.
- Buyback: ovvero l’imprenditore ricompra tutte le quote dagli investitori e prende pieno possesso dell’azienda.
- Secondary Sale: ovvero l’imprenditore vende alcune quote della startup a terzi ma ne mantiene alcune.
Conclusione
Quanto dura il ciclo di vita di una startup? Abbiamo visto che le diverse fasi possono essere molto lunghe e caratterizzate da diverse attività che necessitano di essere svolte, nonché da una ricerca di finanziamenti che può risultare anche molto complessa.
La durata di ogni fase dipende dalle energie riposte in queste attività, dalla velocità con cui arrivano i finanziamenti, ma anche dal mercato di riferimento e dal tipo di prodotto o servizio che la startup produce, quindi dal tempo necessario ad acquisire clienti.
È importante però essere coscienti che nonostante la rapidità e l’ottimizzazione delle risorse e del tempo siano fondamentali, il 90% delle startup fallisce perché nelle diverse fasi non vengono seguiti i processi necessari a delineare un percorso di crescita organico, perciò è importante gestire con attenzione i fondi e le risorse a disposizione in ciascuna fase e non essere impazienti se si incontrano degli ostacoli per la via.
Sei un aspirante startupper, uno studente laureando o un professionista che vorrebbe lavorare nel mondo startup? Sono tantissimi i partecipanti allo Startup Weekend Bari che sono riusciti a mettersi in mostra e a far valere le proprie competenze davanti alle aziende nostre partner. Compila il forum per riservare il tuo posto nella competizione più amata della Puglia.
Articoli Correlati
- Startupper: Chi è, Caratteristiche e Come Diventarlo
- Come Creare Una Startup: La Guida in 10 Step
- Mission e Vision Aziendale: Differenze e Come Definirle