Come Creare Una Startup: La Guida in 10 Step

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Come Creare Una Startup: La Guida in 10 Step
| 10 Settembre 2021 | Pubblicato in Startup Startup

Come Aprire Una Startup? Consigli, Requisiti e Agevolazioni per Fondare un’Impresa Innovativa

Come creare una startup? Sempre più persone decidono di inseguire il sogno di diventare imprenditori cercando di trasformare la propria idea in un progetto di business di successo. Per avviare una startup tuttavia non sono sufficienti passione, dedizione ed un’idea chiara: ci sono diversi step fondamentali ed analisi preliminari che devono essere eseguiti prima ancora di poter lanciare un prototipo del proprio prodotto o servizio sul mercato. Sappiamo che il 90% delle startup fallisce, spesso perché ad una buona idea non seguono le attività ed i processi necessari a svilupparla in un modello di business ripetibile e scalabile. In questa guida abbiamo raccolto gli step ed i processi fondamentali che portano dallo sviluppo di un’idea alla fondazione di una startup di successo; dai requisiti principali, sino agli aspetti legali e burocratici.

Come e Perché Creare una Startup

Negli ultimi anni, i numeri e le storie di successo di startup innovative, arrivate a validare rapidamente il proprio modello di business e conquistare il mercato con idee pionieristiche e spesso geniali hanno fatto sì che sempre più persone decidano di intraprendere la carriera dello “startupper”, dando vita ad attività per concretizzare una propria idea, mirando alla scalabilità e al successo. Le startup sono realtà nate proprio con l’obiettivo di poter realizzare business innovativi, ad alto potenziale di crescita: proprio per questo sono soggette a diverse agevolazioni che ne favoriscono la nascita ed il lancio dell’attività economica e le supportano in quanto nuove ed inesperte realtà all’interno di uno scenario incerto e mutabile.

Per avviare una startup, tuttavia, è importante sapere che avere una buona idea ed una forte determinazione non è tutto: siamo certi che l’idea sia davvero buona e che possa portarci al successo? Qual è la motivazione che ci spinge a voler creare una startup? Che tipo di progetto vogliamo fondare? È realizzabile commercialmente? È il momento giusto per fondarla? Come lo finanzieremo? Una volta trovate risposte a queste domande, che vi aiuteranno a delineare un percorso sommario e degli obiettivi da raggiungere, potrete procedere nel viaggio che porta al lancio della vostra idea e alla costituzione della vostra startup.

Prima di guardare agli step necessari a fondare una startup, è tuttavia importante capire a fondo cosa è una startup, e quali sono i requisiti per esserlo, fondamentali per godere delle numerose agevolazioni e alleggerimenti burocratici e fiscali a disposizione di questa tipologia di attività in Italia ed in molti altri Paesi.

Cos’è una Startup?

Spesso nel linguaggio comune si tende a parlare delle startup come di aziende in miniatura, o di attività appena lanciate. Queste definizioni sono però incorrette o parziali, e non identificano le caratteristiche principali della startup: una delle definizioni più complete è quella offerta da Steve Blank, uno dei padri della Lean Methodology, il quale definisce una startup come un’organizzazione temporanea che nasce con lo scopo di validare un modello di business scalabile e ripetibile. Eric Ries, invece, definisce una startup come un’istituzione umana progettata per consegnare un nuovo prodotto o servizio sotto una condizione di estrema incertezza.

Come possiamo notare, queste definizioni sono accomunate da alcune caratteristiche fondamentali che di fatto sono identificative di una startup:

  • Avere un modello di business che necessita validazione;
  • Operare in una realtà incerta e temporanea;
  • Essere prona alla sperimentazione, all’innovazione;
  • Ricercare un modello di business che sia scalabile e ripetibile.

L’innovazione è anch’essa un tema ricorrente e definente delle startup, che spesso sono imprese innovative e sperimentali nei propri settori di riferimento. Per definizione, una startup innovativa è una società di capitali, che può essere costituita anche in forma cooperativa, che abbia come oggetto sociale esclusivo o prevalente la produzione, lo sviluppo e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico.

Le startup innovative sono molto importanti nel panorama economico e imprenditoriale Italiano, e soggette ad agevolazioni e alleggerimenti burocratici e fiscali, in quanto favoriscono la crescita sostenibile, lo sviluppo innovativo e tecnologico e l’occupazione, contribuendo alla creazione di una nuova cultura imprenditoriale ed un contesto in cui l’innovazione possa fiorire, attraendo capitali e talenti dall’estero.

Una startup non è necessariamente quindi una realtà instabile e alle prime armi, ma un progetto che è o mira a diventare veloce, scalabile ed agile. Per questo ci sono determinate caratteristiche che accomunano tutte le startup, e che contribuiscono a renderla tale: un modello di business, un’idea, un processo sostenibile. Per aprire una startup è quindi importante curare questi aspetti, se si vuole avere la chance di sopravvivere e avere successo.

Prima ancora di pensare di aprire una startup, dovresti però capire perché farlo: hai un’idea innovativa e vuoi provare a svilupparla? Vuoi cambiare vita e diventare un imprenditore? Qualunque sia la scelta dovrebbe essere informata, in quanto uno dei dati più importanti è che il 90% delle startup falliscono, spesso proprio perché non si sono curati a sufficienza alcuni aspetti fondamentali che permettono ad una startup di sopravvivere, o non si è pensato di definire una strada per il futuro in termini di obiettivi, finanziamenti e comunicazione.


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Quali Sono i Requisiti da Rispettare per Fondare una Startup?

Esistono diversi requisiti fissati dalla legge affinché un’impresa sia riconosciuta come startup e possa accedere al regime specifico previsto. Accertarsi di essere in possesso di tali requisiti è fondamentale per iscriversi al Registro delle Imprese e poter godere dei tanti incentivi e agevolazioni a disposizione delle startup.

In particolare, per essere considerare tale, una startup deve essere mirata alla creazione di un prodotto o servizio innovativo e ad alto valore tecnologico. Il carattere innovativo può riguardare il prodotto o servizio o il suo metodo di produzione o commercializzazione.

Oltre a questo requisito, una startup deve inoltre:

  • Essere costituita da non più di 60 mesi dalla data di presentazione della domanda e svolgere attività d’impresa;
  • Avere la sede principale dei propri affari e interessi in Italia o in uno degli Stati membri dell’UE;
  • Dal secondo anno di attività della startup, il valore totale della produzione annua, come risultante dall’ultimo bilancio approvato entro sei mesi dalla chiusura dell’esercizio, non può essere superiore a 5 milioni di euro;
  • Non distribuire e non avere distribuito utili;
  • Non essere derivata da una fusione o scissione societaria, né da una cessione di azienda o ramo di azienda;

Ed avere almeno uno di questi tre requisiti:

  • Le spese di ricerca e sviluppo uguali o superiori al 15% del maggiore valore tra costo e valore totale della startup innovativa.
  • Impiego come dipendenti o collaboratori, in percentuale superiore ai due terzi, di personale in possesso di laurea magistrale o di un terzo di dottori di ricerca o dottorandi.
  • Essere titolare o licenziataria di almeno una privativa industriale relativa a una invenzione industriale, biotecnologica, topografia di prodotto a semiconduttori o nuova varietà vegetale. Che sia dunque titolare dei diritti di un programma per elaboratore originario registrato presso il Registro pubblico speciale per i programmi per elaboratore.

Vi sono inoltre dei requisiti economici che una startup deve rispettare; una startup deve ad esempio tenere in conto della sostenibilità della propria idea, e deve essere valutabile economicamente, mirando a produrre utili. Ciò significa che sono necessari diversi step, dalle analisi del mercato, a quelle sui competitor e sui segmenti target per accertarsi che la propria idea possa sopravvivere alle fasi iniziali e crescere e svilupparsi con successo.

Con questo articolo abbiamo voluto mettere insieme una mini-guida che identifichi quali sono gli step fondamentali per la costituzione di una startup. Vediamoli insieme.

Trovare un’Idea di Business

Molti startupper decidono di avviare una startup proprio perché in possesso di un’idea innovativa che vogliono sviluppare; per loro il primo passo non sarà dunque nella ricerca di un’idea, ma nel suo perfezionamento e validazione in vista del lancio della startup.

La maggior parte di coloro che vogliono lanciare una startup hanno tuttavia idee confuse, e navigano nell’incertezza riguardo come procedere nella definizione della propria idea di business. In questi casi è importante porsi alcune domande, guardando al panorama tecnologico e dell’innovazione, e soprattutto al mercato, cercando di individuare un problema delle persone a cui porre soluzione.

L’idea è certamente il punto di partenza nella creazione di qualsiasi startup, ma spesso anche le idee che sembrano più solide sono soltanto una base, da dover testare e modificare per giungere ad un modello di business che sia scalabile e ripetibile, il presupposto fondamentale al successo della startup. È cruciale che l’idea sia dunque innovativa, sostenibile e che mantenga una sua validità del tempo, così da poter resistere ai cambiamenti e alla volatilità del mercato.

Bisogna quindi ricordare che non è necessario avere l’idea del secolo, che rivoluzionerà il mondo, o che richieda competenze e risorse elevate e straordinarie, ma avere un’idea di business: chiunque può sviluppare un’idea unica applicabile al mercato, concependo un prodotto o servizio che sia utile alle persone, risolvendo un problema comune, e che possa essere trasformato in un progetto di business che generi un fatturato in crescita continua. Idea non è dunque sinonimo di startup, ma la base per sviluppare un progetto di successo, su cui incidono moltissimi altri fattori, dal mercato, ai clienti, alla gestione dei processi, ai finanziamenti.

L’idea deve dunque essere unica e di valore, ma può essere modificata, sviluppata, per essere poi proposta nel migliore di modi al proprio bacino di utenti, che devono essere ascoltati in ogni fase dello sviluppo.

Proprio per questo quando avrai finalmente concepito la tua idea…dilla a tutti! Questo è infatti il metodo più efficace per ottenere dei feedback immediati (e gratuiti!) che ti consentiranno di fare una prima valutazione sulla fattibilità e validità del tuo progetto.

Validare l’Idea e Scegliere un Business Model

Molti startupper una volta trovata la propria idea partono immediatamente con lo sviluppo del prodotto: questo è un errore, in quanto lavorare al prodotto è probabilmente l’ultimo step nella fase di avvio di una startup.

Una volta trovata l’idea di business, il passo successivo è piuttosto quello di validarla, ovvero di capire se ci sia effettivamente un bacino di clienti con un problema abbastanza forte che il nostro prodotto o servizio è in grado di risolvere, e dunque se l’idea possa effettivamente trasformarsi in un’impresa profittevole e su cui gli investitori siano disposti ad immettere capitale.

Esistono diversi modi per validare l’idea di business; uno di questi è la Javelin Board, uno strumento che permette di analizzare il problema, i clienti, e successivamente l’idea come soluzione al problema dei clienti.

Successivamente andranno individuati gli early adopters, ovvero i primi clienti, e sarà possibile raccogliere i loro feedback mediante diversi strumenti, da interviste telefoniche a sondaggi.

La raccolta di feedback è fondamentale nella validazione, per evitare di investire le proprie risorse su un qualcosa che potrebbe rivelarsi inutile per i clienti. Utilizzando la metodologia Lean, bisognerà dunque validare la propria idea, raccogliendo feedback, sia positivi che negativi, e soppesarli per capire come eventualmente migliorare la propria idea.

Una volta validata l’idea di business potrai costruire un business model, ovvero lo strumento che descrive le attività della startup e come questa produce valore. Lo strumento di business design più utilizzato a questo scopo è il Business Model Canvas, che permette di avere una visione dei punti di forza e debolezza del business.

Il business model canvas è sudiviso in sezioni, rappresentanti gli elementi indispensabili al funzionamento di un’impresa:

  • Customer Segments: i segmenti di clientela;
  • Value Proposition: il valore creato dal prodotto o servizio;
  • Channels: i canali per raggiungere il cliente;
  • Customer Relations: le relazioni con il cliente;
  • Revenue Streams: i ricavi generati;
  • Key Resources: le risorse chiave;
  • Key Activities: le attività chiave;
  • Key Partners: partner strategici con cui ci si vuole legare;
  • Cost Structure: struttura dei costi.

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Analizzare il Mercato ed i Competitors

Lo step successivo è quello di svolgere delle analisi sul mercato di riferimento. Questa fase è fondamentale all’avvio di una startup, in quanto serve a capire quali siano le dimensioni del mercato, quali le potenzialità, e se al suo interno ci sia già qualcuno che sta facendo quello che noi abbiamo in mente di fare.

L’analisi dei competitor è molto importante, e deve essere fatta con grande cura, prendendo in considerazione diverse caratteristiche dei possibili rivali: presenza sui social, traffico sul sito, fatturato, prezzi, features dei prodotti/servizi, comunicazione, ecc.

Una volta individuati e analizzati i competitors, sarà necessario analizzare il mercato: questo può essere fatto utilizzando lo strumento del Tam Sam Som, utile a capire le dimensioni del mercato e le potenzialità della nostra attività.

La validazione del mercato è necessaria per capire se ci sono potenziali clienti disposti a pagare per il nostro prodotto, e soprattutto se il nostro business model è scalabile in termini di clientela, prodotto, canali.

Trovare i Co-Founders e Formare un Team Valido

Tra le principali ragioni di fallimento delle startup indicate da un report di CB Insights vi è l’inadeguatezza del team. Un team variegato, con persone che coprano le diverse competenze ed i diversi ruoli è fondamentale per il successo della startup.

È importante ricordare che anche nelle prime fasi dell’attività l’imprenditore dovrà delegare alcune mansioni e responsabilità ad altre persone: è quindi importante individuare quali sono i ruoli all’interno della propria attività fondamentali sin da subito allo sviluppo del prodotto o servizio e del business, e costruire una squadra affiatata di persone competenti e fidate, che siano motivate ad aiutarti a sviluppare la tua idea.

Altra figura fondamentale è quella del co-founder. Se sei alla ricerca di un co-founder, accertati che questa persona condivida la tua visione ed i tuoi obiettivi e sia concorde rispetto ai ruoli occupati all’interno della squadra. Come spiegato da Luca Carta, co-founder di Worldy, in quest’intervista rilasciata a Sprint X sulla scelta del co-founder della propria startup, “Il co-founder è una figura fondamentale, che ti può aiutare ad avere una visione diversa di uno stesso problema, o di una stessa situazione. È importante che il co-founder sia complementare nelle competenze in possesso e nelle valutazioni di una stessa situazione, e che ci sia un rapporto di amicizia prima che di lavoro”.

Sarà molto importante inoltre stabilire sin da subito una salda cultura aziendale, che sia condivisa da collaboratori e dipendenti e che permetta loro di lavorare in maniera positiva e motivata.

Trovare Fondi e Investitori

Molti si chiedono: come creare una startup senza soldi? Verrebbe da dire che non è possibile, ma in realtà esistono diversi modi per finanziare la propria startup, oltre all’utilizzo dei fondi personali.

Il bisogno di capitali è caratteristico di tutte le fasi di una startup, per questo tale step non viene necessariamente prima o dopo un altro: la startup avrà un’esigenza di fondi al momento della sua nascita, durante lo sviluppo, e anche successivamente alla validazione. La ricerca di finanziamenti per la propria startup risulta tuttavia complessa nella fase di early stage, quando i costi non sono sopperiti da dei ricavi, in quanto non si possiede ancora un prodotto, e dunque un busness model sostenibiole che garantisca degli incassi. Esistono diversi modi per finanziare una startup, dalla finanza agevolata all’apporto di capitale da parte di investitori terzi; alcuni più o meno indicati rispetto alla fase in cui la startup si trova e alle necessità che questa ha in quel momento. Vediamo insieme i principali.

Bootstrapping

Il bootstrapping indica l’autofinanziamento mediante capitali propri, solitamente i risparmi del founder della startup. Questo è solitamente il primo innesto di denaro nella startup, in quanto nelle prime fasi di vita dell’azienda spesso risulta molto complicato trovare fondi e persone disposte a investire in startup, un progetto non ancora avviato e dunque ad altissimo rischio.

Crowdfunding

Il crowdfunding indica una raccolta fondi attraverso campagne di fundraising, generalmente svolte online su piattaforme di equity crowdfunding specifiche, in cui più persone possono investire il proprio denaro in cambio di piccole quote della startup o di una ricompensa. Solitamente si tratta di piccoli investitori o persone interessate ad un progetto o a sostenere un’idea innovativo.

Business Angel

I business angel o angel investor persone fisiche (generalmente ex-manager, imprenditori, consulenti…) in possesso di un capitale da investire, che di professione investono in startup in cambio di azioni di minoranza. Talvolta questi soggetti possono riunirsi in gruppi di business angel che investono insieme in un progetto.

Venture Capital

Il Venture Capital è una delle forme di investimento più ingenti, che avviene generalmente nelle fasi di vita più avanzate della startup. I venture capital sono società finanziarie specializzate nell’investimento o fondi di gestione del risparmio che investono in progetti ad alto rischio, in cambio di parte della sovranità della startup. Il venture capital rimane nel capitale di rischio dell’azienda sino alla scadenza del finanziamento, o alla vendita della società. In questo caso si effettua la cosiddetta exit.

Incubatori di Startup

Gli incubatori sono organizzazioni che affiancano le startup nel loro percorso di sviluppo, offrendo formazione, servizi amministrativi, consulenza, accesso ai finanziamenti, ma anche strutture e competenze e tutto il supporto necessario a sviluppare l’idea di business e trasformarla in un progetto sostenibile. Gli incubatori permettono agli startup di fare networking e accedere a consulenze, oltre che di ottenere spazi di co-working.

Acceleratori di Startup

Gli acceleratori di startup, o seed accelerator sono società che supportano lo sviluppo delle startup attraverso programmi specifici. Il programma di accelerazione solitamente ha una durata prefissata (dai 6 ai 12 mesi), e mira a risolvere i problemi e le criticità che una startup affronta nei suoi primi mesi di vita, attraverso servizi professionali e programmi di finanziamento.

Finanza Agevolata e Bandi Pubblici

Si tratta di misure previste da diverse istituzioni pubbliche (in particolare dalle Regioni) volte a sostenere l’ecosistema delle startup, solitamente nella forma specifici contributi a fondo perduto per startup o prestiti agevolati per il finanziamento di diverse attività legate all’impresa.

Prestiti Bancari

Vengono concessi dalle banche mediante fondi di garanzia governativi, possono essere complessi da ottenere per una startup senza una storia redditizia.

Realizzare un Minimum Viable Product (MVP)

A questo punto è giunto il momento di consentire ai primi clienti di interagire con una versione prototipo del prodotto o servizio della startup, di modo da raccogliere i feedback e capire cosa gli utenti pensano della tua soluzione e di individuare eventuali problemi o imperfezioni che erano sfuggite ai primi test. Per farlo bisogna realizzare uno smoke test, volto a valutare l’efficacia dell’idea prima di lanciarla sul mercato, oppure creare un minimum viable product, prodotto minimo fattibile, o MVP.

L’MVP è la versione pilota del prodotto o servizio di una startup, o versione “minima”, che comprende tutte le caratteristiche fondamentali del prodotto ma non è sviluppata nei minimi dettagli. Il minimum viable product serve a testare la propria idea, a raccogliere feedback per perfezionarla o per fare pivot, spendendo poche risorse. Potremmo dire che un mvp è a metà tra un prototipo ed uno strumento di analisi di mercato.

A questo punto è possibile immettere l’MVP nel mercato, così che possa essere utilizzato e testato da una fascia all’interno del proprio target di clienti. Parliamo dei cosiddetti early adopters, ovvero gli utenti precoci del nostro prodotto o servizio. Sarà importante raccogliere i feedback offerti da questi utenti, ed utilizzarli per migliorare il MVP e adattarlo alle esigenze da loro espresse.

Questo processo, il cosiddetto “prototyping, experimenting, pivoting” è alla base della metodologia di Lean Startup, che prevede la creazione di un prototipo base che viene testato e successivamente migliorato ed evoluto grazie ai feedback ricevuti. La ripetizione di questo processo porterà al prodotto definitivo che potrà essere utilizzato dalla maggioranza degli utenti.

Raccogliere i feedback, valutarli, gestirli ed utilizzarli al meglio è fondamentale in questa fase, in quanto saranno proprio questi giudizi a permettere di individuare eventuali problemi o features da evidenziare nel prodotto.

Redigere un Business Plan

Il Business Plan è un documento molto importante alla startup, e la sua redazione è uno step cruciale nei processi di avvio dell’attività, in quanto il lancio qualunque progetto imprenditoriale deve essere accompagnato da un’analisi sulla sua fattibilità, che includa dati di natura economico-aziendale che permettano di delineare come la startup si evolverà nel tempo.

Il business plan è quindi un documento che descrive il progetto imprenditoriale e ne sintetizza i contenuti; deve dunque includere:

  • Descrizione dell’azienda, degli obiettivi, del problema che vuole risolvere e della sua soluzione;
  • Presentazione del team e del management;
  • Descrizione del business, del settore di riferimento e del segmento target;
  • Analisi di mercato e dei competitor, obiettivi di vendita e commerciali;
  • Strategie di marketing e di posizionamento;
  • Descrizione della fattibilità tecnica rispetto al processo produttivo (impianti, manodopera, trasporti);
  • Descrizione del fabbisogno finanziario complessivo;

È chiaro come molti di questi aspetti varieranno man mano che si procede nelle fasi successive della startup, e che il business plan andrà aggiornato di conseguenza. Redigerne uno sin dallo stadio embrionale è tuttavia fondamentale per avere delle previsioni approssimative ma realistiche circa i costi, i ricavi previsti e dunque i finanziamenti necessari al lancio dell’attività.

Sviluppare il Prodotto o Servizio

Dopo le analisi, test e sperimentazioni, è giunto finalmente il momento di lavorare al prodotto, lo step che permetterà finalmente alla startup e all’idea di prendere forma.

La creazione del prodotto o servizio è molto importante, e spesso richiede la collaborazione di diverse figure professionali nel design e produzione. È fondamentale per l’imprenditore avere sempre sotto controllo il prodotto e come questo si evolve, evitando dunque di delegare la produzione a società esterne.

È inoltre importante avere sotto controllo i costi, in modo da gestire il proprio budget con attenzione. Il processo di produzione deve essere ottimizzato, come tutte le altre fasi nella creazione di una startup, in base alle risorse ad essa disponibili.

Curare gli Aspetti Legali e Scelta della Forma Giuridica

Uno step fondamentale nella costituzione di una startup, che esula dai processi di sviluppo del prodotto e del modello di business ma riguarda gli aspetti più burocratici è quello della costituzione dell’entità giuridica a cui le attività di impresa fanno capo. Come abbiamo visto vi sono determinati requisiti giuridici e pratici che una startup deve rispettare per essere considerata tale, e di conseguenza specifici step a livello legale da compiere prima del lancio.

In particolare, uno dei primi passaggi è quello di scegliere la tipologia di società, tra le diverse previste dall’ordinamento. Generalmente, per le startup si parla di società di capitali, indipendentemente dal settore di riferimento, sebbene le startup innovative possano essere costituite anche come società di capitali in forma cooperativa.

Generalmente le forme di società di capitali più diffuse per le startup sono la SRLS e la SRL Startup Innovativa, scelte da chi dispone di pochi capitali e vuole optare per uno statuto flessibile. È consigliabile non costituire la società immediatamente, ma aspettare il momento in cui si inizia a fatturare o si stanno per ricevere degli investimenti. Va ricordato inoltre che una volta introdotti nuovi capitali, sarà possibile trasformare la forma sociale.

In questo caso, oltre al tipo di società, gli aspetti legali riguardano anche:

  • Il nome commerciale;
  • Registrazione dell’attività presso la Camera di Commercio;
  • Registrazione della Partita Iva;
  • Eventuali brevetti, marchi e copyright;
  • Acquisto delle licenze;
  • Contratti.

La costituzione della startup può inoltre essere fatta in due modi:

  • Da un notaio, redigendo l’atto costitutivo e lo statuto, con la possibilità di realizzare un modello ed un regime sociale specifico all’attività che si vuole aprire.
  • Online, mediante il servizio messo a disposizione dalla Camera di Commercio.

N.B. Dal 29 marzo 2021 non è più possibile costituire le startup mediante procedura online.

La costituzione di una startup online offre sicuramente costi minori (la domanda è gratuita), ma obbliga a rispettare un modello di statuto standard, che non tiene in conto di determinate esigenze che la tua startup potrebbe avere. Potrebbe essere inoltre un processo complesso da svolgere senza una consulenza esperta, in quanto richiede informazioni anche molto tecniche.

Iscrizione al Registro delle Imprese

Una startup innovativa deve inoltre iscriversi ad una sezione speciale del Registro delle imprese tenuto dalle camere di commercio. Questo step è fondamentale per poter accedere ai vantaggi e alle agevolazioni a disposizione di una startup, ed è anche uno dei passaggi della procedura online di costituzione dell’impresa.

Questo registro è pubblico, e consente di accedere ad informazioni sulle start-up attualmente esistenti ed operanti, e comprendere come funzionano. Si tratta di uno strumento molto importante, in quanto consente di attirare anche l’interesse di eventuali investitori, e dunque nuovi capitali per lo sviluppo.

Creare un Piano di Marketing e Iniziare a Vendere

Ora che sai come creare una startup e quali sono i passi successivi da seguire prima del lancio del prodotto, non ti resta che iniziare a vendere.

Inizialmente sarà necessario partire con delle attività di marketing ed una quantità limitata di prodotto/servizio in determinate aree del mercato selezionate. Questo test servirà a capire se il nostro modello è scalabile, e a raccogliere ulteriori feedback per raggiungere il product-market fit, ovvero quello step in cui i clienti sono pienamente soddisfatti del prodotto.

Una volta raggiunto il product market fit si potrà proseguire con le attività di marketing, migliorando la comunicazione e la user experience, affinché la domanda cresca.

In questo modo sarà possibile dar crescere il proprio business, espandendosi sul mercato, ampliando la propria offerta e raggiungendo fette di pubblico sempre più ampie, fidelizzando i clienti già esistenti e coltivando continuamente il legame con essi.

Il processo di customer validation è fondamentale, e porterà la startup al successo, per questo è fondamentale, in tutte le fasi di creazione della startup, ascoltare i feedback ed utilizzarli, come suggerito dalla Lean Startup, per sperimentare, imparare e prototipizzare ancora e ancora, fino ad avere un prodotto che soddisfi a pieno i clienti.

Una volta creata la tua startup e seguiti tutti gli step fondamentali, il lavoro non finisce: mantenere un business in salute, puntando costantemente alla crescita non è semplice, ma seguendo i processi già iterati durante la fase di valutazione sarà più semplice tenere fermi gli obiettivi preposti e prendere decisioni informate che portino al successo.

Libri Utili ed Approfondimenti


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